3 passi per avere più liquidità nella tua attività o impresa

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Mancanza di liquidità: come reagiscono imprenditori e professionisti

La mancanza di liquidità è uno dei problemi principali o maggiormente percepiti da chi oggi ha una partita Iva o un’attività strutturata sia a livello professionale che imprenditoriale e il tema su come avere più liquidità è sempre attuale.

Disporre di poca liquidità genera ansia e stress nei casi peggiori, insoddisfazione e rassegnazione in molti altri casi.

Nei casi più gravi, i problemi finanziari, trascurati per troppo tempo, diventano la principale causa del “fallimento” di molte attività professionali o imprenditoriali.

Di fronte a questo stato di malessere, troppo spesso, però, il professionista o l’imprenditore si limita a trovare cause esterne alla propria mancanza di liquidità.

Di solito, le cause esterne identificate sono le seguenti:

  • Tasse troppo alte;
  • Difficoltà nel reperire finanziamenti da parte delle banche;
  • Clienti che non pagano;
  • ecc.

Naturalmente non nego che tutti questi fenomeni esterni all’attività professionale o imprenditoriale incidono negativamente sul benessere finanziario di una qualunque attività, e sicuramente esistono casi in cui un singolo fenomeno esterno, come il cliente importante che non paga, o la banca che rifiuta l’ennesimo finanziamento, possono essere la causa scatenante del fallimento di iniziative imprenditoriali.

Tuttavia, tolti i casi eclatanti, quello che noto, lavorando con professionisti ed imprenditori, è una carenza di conoscenza, strategie e strumenti in grado di rendere la liquidità aziendale qualcosa di controllabile, di prevedibile, di gestibile.

Detto in altre parole rendere quella variabile qualcosa di controllabile dall’imprenditore o professionista, e non qualcosa da cui essere gestito economicamente e mentalmente.

Mancanza di liquidità: le conseguenze visibili e invisibili

Il più delle volte le scelte aziendali o professionali fatte senza avere chiara la propria situazione finanziaria, sono alla base dei problemi di liquidità, e allora, come conseguenza, diventa poi difficile riuscire a sostenere gli impegni coi fornitori, con l’Erario e con le Banche, e quindi, si entra in una serie di effetti e cause per cui si arriva ad avere difficoltà crescenti ad avere nuovi finanziamenti, a rispettare le scadenze coi fornitori o fiscali, e così via.

La cosa più preoccupante è che, senza avere le giuste conoscenze e strumenti, questo circolo vizioso si attiva e prende forza senza che il professionista o l’imprenditore ne sia consapevole, soprattutto nella fase iniziale.

Troppo spesso, la presa di coscienza avviene tardi, quando ormai gli effetti della carenza di liquidità sono allo stadio peggiore, quando ormai si è in difficoltà a rispettare anche i minimi impegni finanziari. In un precedente articolo ho spiegato quali sono i segnali di pericolo che possono avvisare di un imminente crisi finanziaria di una attività.

Nel mondo dei freelance e dei liberi professionisti, la situazione è per certi versi più semplice ma non per questo i problemi finanziari non sono all’ordine del giorno.

E’ più semplice perché la struttura da gestire di un freelance è nettamente più semplice di quella di un imprenditore. Il freelance spesso non ha collaboratori, non ha costi fissi importanti, non ha magari neanche un ufficio, ecc.

Quindi come logica dovrebbe avere una situazione finanziaria più facilmente controllabile e gestibile.

Al contrario, basta parlare con freelance, liberi professionisti e simili, per notare come molti di loro vivano invece in uno stato di “confusione finanziaria”.

Spesso non sanno davvero quanto guadagnano dallo loro attività, non hanno idea se si possono permettere determinati investimenti, non hanno visibilità su come sarà la situazione finanziaria dopo tre o quattro mesi, vivono quasi totalmente “alla giornata”, non hanno una minima capacità di prevedere le imposte che dovranno pagare, e soprattutto non hanno accantonato le risorse per poter far fronte agli impegni finanziari futuri come il pagamento delle imposte nel periodo giugno-novembre di presentazione delle dichiarazioni fiscali.

A parte i problemi strettamente finanziari, professionisti e freelance, possono vivere tale situazione anche con enorme stress personale, con una pessima qualità della vita, che inevitabilmente condiziona la serenità con cui prendono decisioni importanti nella loro attività professionale.

Concludendo, molti imprenditori e professionisti vivono situazioni di stress legati alla loro condizione finanziaria, e spesso decidono “alla cieca” anche quando si tratta di scelte importanti.

Tale “confusione finanziaria” genera quindi una conseguenza visibile, legata ai veri e propri problemi finanziari (es. mancato pagamento dei fornitori, delle imposte, dei debiti, ecc) ma genera anche una conseguenza “non visibile” ma altrettanto importante: la difficoltà, se non impossibilità, a prendere le migliori decisioni di strategia e sviluppo legate alla propria attività professionale o imprenditoriale con la giuste dose di rischio e serenità.

Mancanza di liquidità: 3 passi per avere più liquidità

Il percorso che porta un imprenditore o professionista che oggi vive uno stato di “confusione finanziaria” ad uno stato di maggiore liquidità, è fondamentalmente fatto da tre passi con un ordine preciso.

1) Superare le proprie resistenze (mentali)

Molti imprenditori o professionisti in realtà, prima di affrontare il tema di come gestire il denaro, devono risolvere “resistenze” legate al loro rapporto col denaro.

In realtà la carenza di liquidità che vivono deriva dal rapporto che hanno col denaro anche in ambito privato, cioè al di fuori dell’ambito business.

Hanno resistenze sul fatto di “diventare ricchi”, sull’etica legata al possedere denaro, sulla loro capacità di meritarsi il successo, e su quanto intimamente si sentono pronti a guadagnare.

Tale resistenze portano al rifiuto, spesso inconscio, di guardare i numeri. La reazione tipica è quella di fuggire i momenti in cui guardare i numeri come risultato oggettivo della propria attività, si cerca di rifuggire dall’assumersi la responsabilità dei propri risultati, si cerca di delegare esternamente la cosa, magari cercando vie brevi, ma errate, come i debiti.

Oppure ci si nasconde dietro affermazioni tipo “non sono portato per la matematica” o simili, dimenticando che la gestione finanziaria di una attività professionale come quella di un freelance o di una partita iva spesso richiede la conoscenza delle sole addizioni o sottrazioni, per cui una conoscenza diffusa per tutti.

La realtà è che guardare i numeri quando le cose non vanno bene può essere doloroso, è il momento in cui si prende coscienza di errori fatti in precedenza, dei propri fallimenti o semplicemente dell’incapacità di affrontare determinate problematiche.

Superare tali resistenze è qualcosa di molto personale, è un tema che difficilmente può essere affrontato e risolto grazie al direttore di banca o al commercialista.

Se pensi di avere resistenze personali verso il denaro, ti consiglio di partire leggendo l’ebook “#ThinkRich – Il Pensiero delle Menti Milionarie”

2) Uscire dallo stato di confusione finanziaria

Superate le resistenze finanziarie, occorre uscire dalla “confusione finanziaria” che spesso a questo punto, nasce dal fatto di non avere proprio chiara e sotto controllo la propria situazione finanziaria di partenza.

Per un professionista, un freelance o un piccolo imprenditore, ad esempio, è molto facile avere un unico “contenitore” finanziario sia per la propria situazione finanziaria personale o famigliare che per la situazione finanziaria professionale o imprenditoriale.

Semplificando al massimo, esiste un unico conto corrente col quale si gestiscono entrate e uscite finanziarie personali o famigliari ed entrate e uscite finanziarie professionali. Dall’asilo dei figli all’F24 dell’IVA!

Esiste solo una grande conseguenza a tale unione: in caso di problemi diventa molto difficile, spesso complicatissimo, comprendere per l’imprenditore o professionista se il problema è nella gestione finanziaria personale o della famiglia o nella gestione finanziaria professionale.

Naturalmente tale situazione è molto più frequente per professionisti, freelance e partite iva, molto men frequente per titolari di società come SRL, nelle quali per motivi fiscali e contabili si è obbligati a dividere la cassa personale da quella aziendale.

Ma lo stato di confusione finanziaria può riguardare anche le società quando ad esempio, non hanno indicatori e analisi chiare sullo stato di salute finanziaria della propria attività imprenditoriale, o peggio, usano come unico indicatore di salute il fatturato senza fare considerazioni approfondite anche sulla redditività aziendale o sulla capacità del proprio business di produrre liquidità (o cash flow).

Sono le situazioni in cui non esistono strumenti di previsione finanziaria, gli scadenziari dei clienti e dei fornitori contengono dati imprecisi, non si riescono a pianificare gli investimenti, la banca si lamenta spesso della gestione dei fidi, ecc.

Ecco che quindi per uscire da tale stato di confusione finanziaria occorre ripartire da:

  • Una contabilità interna ordinata e aggiornata;
  • Una divisione netta di entrate e uscite personali/famigliari da quelle professionali;
  • Una chiara gestione dei pagamenti a fornitori e recupero credito dei crediti verso clienti;
  • Un sistema facile ed immediato per poter fare previsioni finanziarie

3) Adottare gli strumenti giusti

Ecco che quindi, l’ultimo passo, è quello di dotarsi di strumenti facili, immediati ma in grado di mostrare al professionista e al piccolo imprenditore subito una foto chiara della propria situazione finanziaria attuale e previsionale.

Solo in questo modo sarà possibile prendere decisioni efficaci e che tengano conto della situazione finanziaria, e non della propria emotività (negativa o positiva che sia).

Gli strumenti sono prima di tutto:

  • Una semplice contabilità interna del sistema di vendita: preventivi, offerte, fatture
  • Una semplice contabilità interna del sistema di acquisti: preventivi, offerte, fatture
  • Un metodo semplice di previsione e accantonamento di imposte e tasse future
  • Un elenco ordinato degli impegni finanziari attivi (es. rate di finanziamenti, leasing, rateizzazioni di imposte con Equitalia, ecc.)
  • Delle ipotesi di futuri investimenti necessari al miglioramento e sviluppo dell’attività
  • Un sistema in grado di unire tutte queste informazioni in un unico strumento per dare al professionista o imprenditore una visione di insieme della situazione attuale e futura

Descritto così sembra qualcosa di complicatissimo, costosissimo e che richiede elevatissime competenze per la sua gestione.

In realtà uno strumento del genere è un semplicissimo file Excel, e la sua gestione richiede solo ordine e costanza nel suo aggiornamento.

Nessuna scorciatoia o strana magia, solo conoscenza, impegno e volontà che puoi apprendere durante il corso sulla gestione finanziaria efficace. Un corso pratico che ti permette di dotarti degli strumenti e delle metodologie per rendere la gestione finanziaria un’alleata per lo sviluppo della tua attività professionale o imprenditoriale.

Puoi partecipare in aula oppure Online.

Alberto Baruffaldi
Business Planning & Financial Trainer
Fabrizio Diluca Linkedin

 

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